Ci sono momenti in cui il teatro diventa qualcosa di più. Non solo uno spettacolo, ma un’esperienza che resta nel cuore. È successo durante la rassegna “Storie. Generazioni a contatto”
al Teatro Jenco di Viareggio, portata in scena dai bambini e ragazzi di Teatro Rumore dal 21 al 25 giugno 2025.
Sul palco, giovani dai 5 ai 20 anni. Nessun attore professionista, ma la loro forza si sentiva chiaramente. Con emozione, energia e coraggio, hanno raccontato storie intense, attuali, ironiche e profonde. E il pubblico – composto da famiglie, nonni, amici – ha ascoltato in silenzio, ha riso, ha riflettuto,ha applaudito, si è mam commosso.
Ogni spettacolo era diverso, ma tutti parlavano chiaro.
In Soli, ispirato al Signore delle Mosche, l’atmosfera era drammatica. Bambini su un’isola deserta, a fare i conti con la paura e l’istinto. In sala si respirava tensione vera.
Poi è arrivata La Vita Becera, dove i più piccoli giocavano a fare gli adulti tra litigi e risate.
80+1 nella mano la memoria ha colpito nel profonde. Una riflessione sul massacro di Sant’Anna di Stazzema, portata in scena con rispetto e intensità. Gli applausi finali erano commossi.
E poi ancora spettacoli pop e coinvolgenti come Amleto. Non abbattermi, con rap e danza urbana, accanto a storie più delicate come Questo Strangolato Rumore, ambientato in un ex manicomio, o Il Campus delle Vere Baddie, che parla di generazioni e identità con leggerezza e profondità.
Guardare questi ragazzi sul palco è stato come entrare nel loro mondo. Hanno parlato di paure, sogni, rabbia, speranza. Con parole semplici ma vere.
E non recitavano soltanto: comunicavano.
Mostravano sul palco come vedevano il mondo, senza nascondersi, solo per raccontare.
Per tante famiglie in platea, è stata un’occasione per scoprire un teatro fatto di autenticità. Un luogo dove i ragazzi trovano voce, e dove gli adulti possono ascoltarli davvero.
Il festival “Storie. Generazioni a contatto” non è stata solo una serie di spettacoli.
È stato un collegamento tra generazioni, esperienze ed emozioni diverse. Un modo per stare insieme, pensare e sorprendersi.
Teatro Rumore dimostra che i bambini e i ragazzi, quando vengono ascoltati, hanno molto da dire. E il loro modo di raccontare può toccare tutti – genitori, figli, insegnanti, nonni.
Una magia rara che nasce quando i bambini e i ragazzi salgono su un palcoscenico: è fatta di occhi lucidi, risate, silenzi e applausi sinceri.
E forse è questo il vero miracolo del teatro: insegnare a sentire. Anche quando si è piccoli, anche quando il mondo ti chiede di crescere in fretta.
Un enorme grazie al Teatro Rumore per avermi dato la possibilità di assistere agli spettacoli dei ragazzi. È stata un'esperienza davvero emozionante e arricchente!